Clemente VII

Firenze 26 maggio 1478 – Roma, 25 settembre 1534

Figlio naturale poi legittimato di quel Giuliano de’ Medici assassinato dai Pazzi nel 1478, il giovane Giulio è avviato alla carriera ecclesiastica sotto la protezione del cugino Giovanni, papa Leone X, che nel 1513 lo crea cardinale, presupposto di un’attività romana che morto Adriano VI lo vede con l’appoggio di Carlo V d’Asburgo approdare al Soglio nel 1523. Tutto intento a realizzare un improbabile equilibrio tra Francia e Spagna, Clemente VII sbanda verso i francesi dopo la vittoria degli imperiali a Pavia (1525) e aderendo alla Lega di Cognac spinge l’imperatore a lasciare ai suoi lanzichenecchi l’apocalittico Sacco di Roma (1527); per riconquistare ai Medici Firenze repubblicana e poi conservarne margini d’autonomia il pontefice oscilla tra Asburgo e Valois, rivelando la matrice prevalentemente politica di un’azione che nel bisogno di un potere il meno discusso possibile troverà il pretesto di sfuggire a un pericoloso Concilio, ma pure l’origine di una scarsa incisività nei confronti di una Riforma che nel 1530 trionfa ad Augusta e suggerisce a Enrico VIII uno scisma anglicano pensabile solo nel contesto di un’irrisolutezza pontificia da cui solo i successori di Clemente sapranno liberare la Chiesa.

 

Parte della serie Religiosi

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