Pio IX

Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878

Dall’agiata famiglia marchigiana il giovane Giovanni Maria Mastai Ferretti riceve quell’equilibrata diffidenza per i giacobini e per i papalini insieme che, ordinato sacerdote nel 1819, ne farà un vescovo e un cardinale aperto e moderato, e il presunto «papa di Gioberti» nel 1846, alla morte del retrivo Gregorio XVI. Ma agli entusiasmi suscitati con la Costituzione del 1848 e l’iniziale partecipazione alla riscossa nazionale seguirà l’inevitabile delusione allorché, crollata la Repubblica romana, Pio IX decide di rinnovare la lotta cieca contro la storia in difesa dei diritti della Chiesa: è una risoluta condanna quella che il magistero emette contro ideologie quali il liberalismo e il socialismo nell’enciclica Quanta cura. In allegato, a chiusa del Syllabus degli errori moderni, è l’esplicita affermazione che la moderna civiltà non può conciliarsi col pontefice, di cui il Concilio Vaticano I, in quel terribile 1870 della perdita del potere temporale con la breccia di Porta Pia, dogmatizza l’infallibilità nel consolidare quella posizione di feroce chiusura e repressione della libera iniziativa politica dei laici cattolici che solo l’avvento di Leone XIII potrà modificare.

 

Parte della serie Religiosi

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