Mobutu Sese Seko

Lisala, 14 ottobre 1930 – Rabat, 7 settembre 1997

Congedato al massimo grado consentito agli africani nella Force Publique dell’allora Congo Belga – sergente maggiore – quale giornalista ed editore Joseph-Désiré conosce Patrice Lumumba, il leader nazionalista d’un Mouvement National Congolais (1958) che Mobutu abbraccia partecipando alla lotta per l’indipendenza finché nel primo governo libero del Paese diventa Segretario di Stato per la difesa nazionale (1960). Da qui assisterà il Presidente Kasavubu nella liquidazione di Lumumba quando questo invoca l’Unione Sovietica per reprimere i ribelli del ricco Katanga guidati da Moise Tshombe, e nel conflitto scoppiato tra questo, ora primo ministro, e Kasavubu s’inserirà per farsi Presidente al termine d’un lustro passato a costruire sull’esercito un autonomo potere (1965). D’un Congo ribattezzato Zaire in linea con un nazionalismo africanista tutto propaganda, inteso piuttosto a dissimulare il servilismo pagato ai potenti protettori atlantici, Mobutu Sese Seko tenterà di fare un Paese ricco tra nazionalizzazione del rame e incoraggiamento agli investimenti stranieri; ma dopo un trentennio di crescente povertà e dilagante corruzione, fortunato soltanto nel reprimere le numerose sollevazioni, quando la caduta del Muro gli aliena l’appoggio occidentale e il rinnovato multipartitismo lo emargina (1990), uscendo di scena sarà proprio Mobutu il solo ad essersi incredibilmente arricchito.  

 


Parte della serie Autoritari

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