Getúlio Vargas

São Borja, 19 aprile 1882 – Rio de Janeiro, 24 agosto 1954

Alla carriera militare il giovane Vargas preferisce studi di giurisprudenza che lo avviano alla politica brasiliana, ma a molti successi nel 1930 segue  la sconfitta alle presidenziali. L’omicidio del suo candidato vicepresidente lo spinge a guidare i progressisti in un colpo di Stato contro gli oligarchici paulisti per instaurare un regime autoritario preludio di quello che, attraverso una nuova Costituzione, sarà rifondato nel 1937 come Estado Novo. Politico abile e opportunista, contro le vecchie oligarchie Getúlio Vargas ristruttura l’amministrazione degli Stati federati del Brasile per accrescere il potere di un governo centrale capace, sotto la sua guida, di sfruttare la difficile congiuntura internazionale a favore del Paese e quindi dispiegare una serie di riforme in campo politico, economico e sociale che avvieranno il Brasile a una sostanziale, ma difficile modernizzazione. Privato del suo potere dittatoriale dall’afflato democratico postbellico, Vargas tornerà alla guida del Brasile nel 1951 solo per uscirne suicida quando alle forze interne ed esterne che lo vogliono deposto si aggiungeranno, decisivi, i militari.     


Parte della serie Autoritari

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