William Turner

Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851

La passione per il disegno viene alla luce in un Turner ragazzino che lavora presso un disegnatore di architettura, e prende forma specialmente nel colorare stampe e fare schizzi topografici: due linee di fondo, l’interesse per il paesaggio e per le potenzialità del colore, che William Turner mette a frutto in Accademia. Qui, dal 1789, il giovane pittore intreccia i motivi della tradizione nazionale con quelli di antichi maestri quali Tiziano e Rembrandt, che ha l’occasione di studiare in numerosi viaggi che lo portano in giro per l’Europa. È una ricerca sistematica, attraverso tutte le specie di pittura paesaggistica, quella che Turner conduce nel tentativo di fare dell’acquerello uno strumento tanto duttile ed espressivo quanto l’olio, mettendo la forza poliedrica del colore al servizio di una molteplice varietà di rappresentazioni della natura in grado di elevare la pittura di paesaggio al livello di quella storica. Il successivo avvento dell’impressionismo riesce a trasformare in ispirata ammirazione lo scherno con cui lo ricompensano i suoi contemporanei.

 

Parte della serie Pittori

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