Edgar Degas

Parigi, 19 luglio 1834 – Ivi, 27 settembre 1917

Figlio d’un banchiere, il giovane Degas comincia a dipingere sull’onda del neoclassico Ingres, ma già La famiglia Bellelli (1860) segnala nell’inquieta ricerca disegnativa e coloristica e nell’interesse per la vita quotidiana un distacco dal chiaroscuro tradizionale, verso una pittura chiara e di visione moderna che l’incontro con gli impressionisti, che pure Degas sostiene per anni, non riuscirà comunque a convertire: innamorato di piccoli personaggi dell’oggi quali ballerine, cantanti e fantini, Edgar Degas preferisce il chiuso all’en plein air, il segno mordente e conciso alla rapida pennellata, in cerca di una profondità in grado di stabilire tra le figure e l’ambiente una relazione oltre la luce che specialmente nei suoi ritratti sa rivelare la vita interiore dei soggetti, raggiunto l’equilibrio tra un’acuta percezione della realtà e una superiore sintesi di tradizione. Uomini come Henri de Toulouse-Lautrec daranno seguito, oltre che all’insistita tematica del piccolo quotidiano, alle prodigiose risorse pittoriche che Degas lascia nello spazio evocato per le sue vibrazioni luminose, nel movimento colto nell’esaltazione del colore e nella tessitura cromatica ricchissima e trasparente quando, lasciate già le esposizioni, la montante cecità l'avrà costretto dal dipingere all’incidere, al modellare vecchio e quasi cieco straordinarie danzatrici di cera e creta.

 

Parte della serie Pittori

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