Il manifesto futurista del dandy

F.T. Marinetti riscrive la prefazione a "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde

L’artista è il creatore di ciò che è ardentemente bello e bello nella maestosità nell’assoluto della velocità onnipresente. Rivelare l’arte senza rivelare l’artista è contrario ad ogni forma di arte, poiché implicherebbe il viver nascostamente dell’uomo dell’oggi e del domani nella sua magnificenza. Chi può incarnare in una forma nuova, o in una materia diversa, le proprie sensazioni della bellezza, è una checca. Tanto la suprema quanto la infima forma di critica sono palate di merda futurista alle quali le nostre migliori teste non possono venir meno. Non ci sono buone o cattive intenzioni nell’arte: in essa c’è solo la velocità, la lotta, la guerra, e Io. Eletti son gli uomini ai quali le belle cose richiamano soltanto la bellezza. Ma è sempre meglio un piroscafo. I libri sono scritti bene, o scritti male, ovvero c’è quello che scrivo io, con i miei amici alle Giubbe Rosse, e poi c’è Montale. Questo è tutto. A nessuno frega una beneamata mentula della rabbia di Calibano. Nessun artista aspira a provare alcunché, eccetto una sfrenata pulsione sessuale per l’automobile.

L’artista deve avere preferenze etiche. Il manierismo stilistico è fondamentale per la dinamicità nel successo. L’artista non è mai morboso. L’artista può esprimere tutto. A patto che io ritenga il suo lavoro passabile. Il pensiero e il linguaggio sono roba da museo, ciò che conta è l’azione. Il vizio e la virtù sono cagate. Dal punto di vista formale l’arte suprema è quella del pilota. Dal punto di vista del pathos, tipico è il mestiere del barista. Ogni arte è nel tempo stesso realistica e simbolica, retinica e simbiotica, ionica e statica. Chi varca i limiti di tale apparenza lo fa a proprio rischio e pericolo (vi bastono). Chi intende il simbolo lo intende a suo rischio (vi bastono fortemente). L’arte in verità non rispecchia la vita, ma me medesimo. Il contrasto delle opinioni suscitate da un’opera d’arte indica che più tardi alle Giubbe Rosse scorrerà il vostro sangue. Quando i critici dissentono tra loro, fomentate la rissa. Possiamo indulgere verso un uomo che abbia fatto qualcosa di utile, purché non l’ammiri. Ma chi ha fatto una cosa inutile può essere scusato solo se egli la ammira enormemente. Teniamo presente comunque che tutti tranne il sottoscritto sono inutili.

 

Pubblicato su L'Eco del Nulla N.1, "Nuovi inizi", Autunno 2014
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