Erwin Rommel

Heidenheim, 15 novembre 1891 – Herrlingen, 14 ottobre 1944

Tenente durante la Grande guerra, il giovane Rommel potrebbe aspirare allo Stato maggiore dell'esercito ma sceglie di restare, e così sarà per tutta la vita, ufficiale di linea. Torna con la medaglia Pour le meritedalla Francia e dall’Italia, dove nel 1917 ha comandato negli Alpenkorps, e aderisce al nazionalsocialismo, andando a insegnare, dopo l’Anschluss, all'accademia militare di Wiener Neustadt. Nel 1940 dà un contributo fondamentale alla sconfitta dell'esercito francese alla guida della settima panzerdivision, guadagnando l'anno successivo il comando dell’Afrika Korps, in soccorso agli italiani nel Nordafrica. Grazie al suo genio tattico e all'efficacia dei suoi attacchi a sorpresa, Rommel porta l’Asse a un passo dell'Egitto, creando il mito della volpe del deserto”; tuttavia, anche a causa dell'ostinazione di Hitler per un'impossibile conquista del Cairo, gli Alleati lo respingeranno fino a Tobruk, in Tunisia, pur riconoscendogli di aver condotto una «guerra senza odio». Erwin Rommel torna allora in Europa e al vacillare del Vallo Atlantico (1944) chiede a Hitler, invano, una pace separata con gli angloamericani. In convalescenza dopo un mitragliamento della RAF, viene sospettato di connivenza con il fallito attentato a Hitler organizzato da alti ufficiali tedeschi nel luglio del 1944 e gli viene imposta l'uscita di scena. Per salvare la famiglia e l’immagine, comoda a tutti, di venerato e irreprensibile volksmarschall, Rommel accetterà suicidandosi col veleno.     

 


Parte della serie Fascismi

Commenta