Dentro il racconto | Il lavoro e il paesaggio, la natura e il quotidiano nell’immaginario dello scrittore irlandese
Lungo tutta la sua vita a John McGahern è stato affibbiato spesso il soprannome di Čechov irlandese. È una descrizione che si porta appresso quel sapore di pigrizia giornalistica, ma in effetti qualcosa di comune ai due si può trovare in quella capacità di sottrarsi alla loro prosa e di riuscire a trarre senso dalle vite quotidiane della gente di campagna: insegnanti,...
A spasso tra vie e cimiteri del capoluogo campano con gli occhi di Lucia Benavides
Proprio come la maggior parte delle persone, anche io ho paura della morte. Sono estremamente attenta a parlarne e quando lo faccio non la nomino mai esplicitamente. A volte mi capita di evitare canzoni sul tema tipo That’ll be the day di Buddy Holly, o le strade in cui si sono verificati incidenti mortali. Altre, invece, uso espressioni eufemistiche e meno angoscianti “se n’è...
Dal telemarketing alla finale del Man Booker Prize, lo scrittore canadese si racconta sulle pagine del Guardian
Siedo in compagnia di David Szalay in un caffè di Budapest e parliamo del Man Booker Prize, a cui nel 2016 Tutto quello che è un uomo, il suo quarto romanzo, arrivò in finale. In particolare, ci soffermiamo sulla cerimonia di premiazione. «Un’esperienza orribile», commenta lui, «la cena è quanto di più stressante ci sia. Mi sembra ieri, giuro:...
L'estetica nera come forma di quotidiana resistenza al razzismo
La bellezza non è un lusso, ma piuttosto un modo di creare possibilità all’interno di uno spazio chiuso, un atto radicale di sussistenza, significa abbracciare le nostre storture, trasfigurare ciò che ci viene dato. È la volontà di adornare, un’inclinazione al barocco e l’amore dell’esagerato. Saidya Hartman Le parole fanno succedere le cose....
Come i racconti di Mary Miller fanno luce sulla classe operaia statunitense
Mary Miller è una che in poco tempo ne ha fatta di strada. Nel 2005 viveva e lavorava a Meridian, una cittadina del Mississippi centoquaranta chilometri a est di Jackson, dov’è nata e cresciuta. Benché avesse ventisette anni, a differenza di gran parte dei laureati in scrittura creativa non aveva ancora mai scritto narrativa né seguito laboratori. Ma scriveva poesia....
Cosa succede quando il fallimento è il punto di arrivo? Ripensare l’insuccesso con le parole di Foster Wallace
Verso l’inizio di ogni semestre, dico agli allievi del mio corso di scrittura che faranno tutti fiasco. È un’affermazione carica di una certa potenza retorica: alcuni ridacchiano o trattengono risatine, palesemente a disagio, e poi tutti fanno più o meno silenzio. A quel punto gli spiego che non intendo che saranno bocciati, nel senso di prendere un’insufficienza all’esame...