Nomadland | È soltanto una favola

Nomadland | È soltanto una favola

Come il film di Chloé Zhao smaschera il mito del western, dalle pagine del Guardian

È stata un’avventura intensa per Nomadland, film itinerante di Chloé Zhao e ritratto dei nomadi statunitensi di oggi, privi di radici e appartenenza. Girato con 5 milioni di dollari e con un cast di attori dilettanti, si tratta del film indipendente che ce l’ha fatta: è la storia di riscatto dell’anno, su cui tutti hanno puntato. La strada è spianata,...

Su Roberto Bolaño e sul lutto

Su Roberto Bolaño e sul lutto

Affrontare la perdita con le parole dello scrittore cileno tra Mexico City e le aule della UNAM, Stella distante e 2666

Il primo romanzo di Bolaño che ho letto è Stella distante. Era la copia di Aura ed eravamo in una spiaggia di Mazunte – città balneare sulla costa del Pacifico a Oxaca, Messico – e l’ho letto tutto d’un fiato, con solo qualche interruzione per immergermi nell’oceano. Bolaño era morto circa sei mesi prima. Io e Aura abbiamo iniziato a uscire...

Spirito di adattamento

Spirito di adattamento

Un viaggio tra il cinema di Charlie Kaufman e le parole di Anna Kavan

Questo articolo contiene spoiler di Sto pensando di finirla qui, per quanto sia possibile trattandosi di un film fondamentalmente astratto e contorto.                                                                       ...

Nelle terre di McGahern

Nelle terre di McGahern

Dentro il racconto | Il lavoro e il paesaggio, la natura e il quotidiano nell’immaginario dello scrittore irlandese

Lungo tutta la sua vita a John McGahern è stato affibbiato spesso il soprannome di Čechov irlandese. È una descrizione che si porta appresso quel sapore di pigrizia giornalistica, ma in effetti qualcosa di comune ai due si può trovare in quella capacità di sottrarsi alla loro prosa e di riuscire a trarre senso dalle vite quotidiane della gente di campagna: insegnanti,...

Perché i napoletani non hanno paura della morte

Perché i napoletani non hanno paura della morte

A spasso tra vie e cimiteri del capoluogo campano con gli occhi di Lucia Benavides

Proprio come la maggior parte delle persone, anche io ho paura della morte. Sono estremamente attenta a parlarne e quando lo faccio non la nomino mai esplicitamente. A volte mi capita di evitare canzoni sul tema tipo That’ll be the day di Buddy Holly, o le strade in cui si sono verificati incidenti mortali. Altre, invece, uso espressioni eufemistiche e meno angoscianti “se n’è...

Quando scrivo di vanità ed egocentrismo sto ridendo di me | Intervista a David Szalay

Quando scrivo di vanità ed egocentrismo sto ridendo di me | Intervista a David Szalay

Dal telemarketing alla finale del Man Booker Prize, lo scrittore canadese si racconta sulle pagine del Guardian

Siedo in compagnia di David Szalay in un caffè di Budapest e parliamo del Man Booker Prize, a cui nel 2016 Tutto quello che è un uomo, il suo quarto romanzo, arrivò in finale. In particolare, ci soffermiamo sulla cerimonia di premiazione. «Un’esperienza orribile», commenta lui, «la cena è quanto di più stressante ci sia. Mi sembra ieri, giuro:...