Raimondo Montecuccoli

Pavullo nel Frignano, 21 febbraio 1609 – Linz, 16 ottobre 1680

Di quegli italiani d’alto rango che non possono aver futuro se non sotto l’ala della Chiesa o delle potenze europee, il giovane Raimondo disdegna la sottana per l’armatura, che indossa per servire l’Impero sui campi di battaglia della Guerra dei Trent’Anni. Soldato e stratega sì dei suoi tempi, ma acuto e capace di innovare sulla scorta di Gustavo II Adolfo e Wallenstein, si produce in una scalata inarrestabile ed è protagonista dei maggiori eventi bellici europei, ora contro gli Svedesi al nord, ora contro i Francesi del Grand Turenne sul Reno, ma soprattutto contro il Turco, che Montecuccoli martella e sconfigge clamorosamente nel 1664: così inizia quella riconquista dell’Est che sarà compiuta da Eugenio di Savoia, suo degno erede alla guida delle armate imperiali. Mette a frutto la vecchiaia dando alla carta l’esperienza accumulata in decenni di guerra e politica, lasciandoci una produzione letteraria che molto lo ha fatto ammirare nei secoli successivi.

Si ringrazia Lorenzo Paoli per la gentile collaborazione


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