Intervalla Insaniae

Uno dei grandi problemi della società odierna è sicuramente la capacità di ascolto, e quindi la mancanza di interesse verso quegli argomenti che vengono considerati troppo dotti, fuori dalla portata di un individuo comune, tediosi o addirittura inutili; si preferisce la distrazione e il non-sense, che non sarebbero una cattiva soluzione se solo non fossero seguiti a ruota da un’ondata di menefreghismo relativista cha lascia poco spazio ad eventuali obiezioni; la nostra personalissima soluzione al dilemma ‘mi interesso o resto un fesso?’ sta proprio qui, all’interno di questa terminologia arcana.

È complicato trovare una prima definizione tematica al contenuto dell’espressione latina intervalla insaniae. Molti potrebbero pensare che questi “momenti di non-sanità mentale”(traduzione letterale maccheronica) siano solo il frutto di menti contorte e disturbate, che i suoi scritti siano i figli dissacranti ed arroganti partoriti da asociali, schizofrenici, o semplicemente gente che non sapendo cosa fare, un po’per noia un po’per diletto, intraprende il parlare di argomenti più o meno interessanti letteralmente storpiandoli e distorcendoli per puerile piacere ludico.
Se, in un primo momento, si può pensare tutto ciò, allora avete colto in pieno lo spirito che regna sovrano sopra queste due antiche parole. Ma, ahimè, lo avete solo afferrato per la coda, magari strappandone qualche penna: dietro ciò esiste una più ampia entità criticista che solo uno sguardo meno superficiale riesce a raggiungere.

L’irriverenza, l’arroganza, l’approssimazione, la forzata ironia, il giambo e l’invettiva, altro non sono che mezzi di comunicazione; comunicazione violenta, certo, ma che permette la diffusione rapida di contenuti anche piuttosto intriganti. Già, perché il contenuto esiste, celato dietro parole ed espressioni che mancano di formalità e serietà, e la riflessione è inevitabile soprattutto grazie al brusco impatto che certe informazioni sconnesse causano nella mente del ricevente di un dato messaggio. È realmente l’ “insania” quella che ci porta a dover fare utilizzo di questi metodi comunicativi poco ortodossi? Invero, vi è molto di più.
Innanzitutto gli intervalla non sono semplici “momenti”, ma vere e proprie spesse sezioni temporali in cui la mente ha bisogno di ricrearsi, di rigenerarsi per poter continuare la sua attività di routine di analisi e pensiero su ciò che la circonda.
E l’insania da prendersi in considerazione non è la pazzia scorretta e polemica, votata solo al divertimento personale o al nulla cosmico: è la follia ispiratrice che elogia se stessa perché non può far altro, il condimento senza il quale la vita non potrebbe essere piacevole (come già Erasmo ci illustra nel suo Elogio), la leggerezza e naturalezza di un colloquio amicale che pur nasconde topoi di alto livello; ebbene i “momenti d’insania” diventano “baleni di follia”, e come traduzione è sicuramente preferibile ed attinente al contesto di cui stiamo trattando.

Se come Pandora sarete così sciocchi da aprire questo vaso, vi troverete in un mondo surreale ed espressionista dove concetti religiosi sono invertiti, filosofi si prendono a schiaffi, personaggi celebri dell’antichità mostreranno il loro volto troppo umano su sfondi dalle tinte fin troppo accese, e tutto questo rigidamente selezionato ed argomentato sulla base di processi che sono tutt’altro che inventati o eccessivamente distorti: un modo alternativo e senza troppe pretese di osservare il passato, presente e futuro della civiltà umana con sguardo leggermente diverso.
Ad ogni modo, riflessioni e disquisizioni non mancheranno, questo è certo. Come è pur certo che questa breve guida e introduzione sia probabilmente lo scritto con più parvenza di serietà all’interno di questa sezione.


Commenta