Facce buffe

Vitus Bering, Filippo IV e Pio V, a gara tra più buffi della storia



 

 

Vitus Bering
Convinto che il punto di congiunzione fra America ed Asia sia tutto un complotto dei governi occidentali, Pietro il Grande incarica Vitus Bering di andare a verificarlo. La spedizione subisce numerosi rallentamenti per le resistenze dell’equipaggio a lavarsi con l’acqua fredda. Finalmente nel 1728 l’esploratore scopre il passaggio ma se lo mangia, generando lo stretto che da lui prende il nome. Ecco un dipinto che lo ritrae dopo il dolce.

 

 

Filippo IV di Spagna
Nato primogenito nel 1605 da Filippo III e Margherita d’Austria, all’età di dieci anni Filippo IV di Spagna viene fatto sposare con Elisabetta di Francia, di tre anni più grande, per favorire l’avvicinamento delle due casate. Quando Filippo sale al trono nel 1621, il suo consigliere e primo ministro Olivares, preoccupato che la presenza di Elisabetta possa indebolire la propria influenza sul re, tenta in tutti i modi di allontanarla da lui, arrivando addirittura – sembra – a incoraggiarlo nell’intrattenersi con svariate amanti. Ormai schiavo delle perversioni di Olivares, Filippo è costretto a giacere ogni giorno con tutte le donne che il primo ministro gli porta. Eccolo ritratto a fine giornata, stremato, alle prese con un preoccupante calo di zuccheri.

 

 


 

Pio V
Nel 1558 viene assegnata al cardinale Michele Ghislieri (futuro Pio V) la carica di Inquisitore Generale della Chiesa Romana. La esercita pesantemente nel 1561 quando, a seguito dell’adesione dei Valdesi alla riforma protestante, ne ordina lo sterminio in quanto «inimici della fede». Fra sgozzati, bruciati e torturati gli storici stimano, in assenza di testimonianze concordi, un numero di morti tra i 600 e i 6000. Qui Pio V colto a minimizzare l’accaduto con un «Eh, quante storie!».
 

Pubblicato su L'Eco del Nulla N.2, "Distanze", Primavera 2015
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