Émile Zola

Parigi, 2 aprile 1840 – Ivi, 29 settembre 1902

Rimasto orfano di padre ancora bambino, il giovane italo-francese Zola fa i primi studi ad Aix-en-Provence; a Parigi, dove si trasferisce nel 1858, gravi ristrettezze economiche lo inducono a lasciare gli studi per cercarsi un lavoro, che trova come fattorino presso l’editore Hachette. È qui che, fattosi notare per la sua intelligenza, riesce ad elevarsi ed entra in contatto col mondo letterario e artistico francese, iniziando quella carriera di giornalista che ben presto lo vedrà approdare all’attività letteraria vera e propria: spiritualmente vicino ai fratelli Goncourt, a Balzac e Flaubert, Émile Zola incontra felicemente le teorie di Taine e Bernard, decidendo quindi di dedicarsi, con l’applicazione del metodo scientifico all’osservazione della realtà sociale, al romanzo sperimentale: dagli esordi di Teresa Raquin all’opera monumentale e memorabile del ciclo dei Rougon-Macquart (nel cui novero sono L’Assommoir e Germinal), Zola si consacra alla posterità alla fine del secolo, con quel J’accuse che lo vede scommettere il prestigio e rischiare la vita e la libertà per la causa dell’ebreo Dreyfuss.

 

Commenta