Joseph de Maistre

Chambéry, 1º aprile 1753 – Torino, 26 febbraio 1821

Obbediente alla tradizione di famiglia che lo vuole al servizio del Regno, Joseph de Maistre approda al Senato sabaudo nel 1788, dopo l’eccellente educazione dei padri gesuiti e una gioventù spesa nelle massonerie europee in cerca della promessa di una restaurazione cristiana del mondo. Ma l’esperienza massonica e un’iniziale favore verso la Rivoluzione naufragano nel 1790, quando la Déclaration des Droits e le Reflections on the Revolution in France di Edmund Burke lo spingono a cambiare parere, verso lo sviluppo di quel pensiero controrivoluzionario che, insieme a De Bonald, fa di De Maistre uno dei pensatori più influenti nell’Europa della Restaurazione. Convinto che l’uomo corrotto dal peccato originale non possa governarsi da sé, il diplomatico savoiardo rintraccia nel libero esame dei protestanti le radici della mentalità razionalista e individualista dei philosophes, per trovare nel principio di legittimità l’unica forza morale in grado di rigenerare l’uomo e rifondare uno Stato costruito sul vincolo indissolubile tra trono e altare.


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