Daniel Defoe

Londra, 3 Aprile 1660 – Ivi, 21 Aprile 1731

Rifiuta la carriera di pastore presbiteriano il giovane Defoe, ma il commercio, che preferisce, gli dà un successo effimero; preso dalla letteratura e distratto da una passione politica che lo trova contro gli Stuart negli anni della Glorious Revolution, Daniel Defoe finisce in prigione nel 1692 per bancarotta e un libello immorale, pubblicato dopo la morte di Guglielmo d'Orange nel 1702, gli merita la pubblica gogna. Ma il ministro Harley lo fa scarcerare e gli finanzia The Review, il giornale che è ora la realizzazione delle sue aspirazioni letterarie, ora la copertura per le sue missioni da agente segreto, ai danni dei giacobiti così come a favore dell’unione dei Parlamenti di Inghilterra e Scozia (sancita nel 1707). Se il suo giornale sarà il modello dei capitali Tatler e Spectator, in quel primissimo Settecento che vede una letteratura inglese rifiorita dettare la nuova linea del gusto alla Francia, e tramite essa, all’Europa tutta, la sua tarda e talora grossolana attività di romanziere, sempre intesa, pare, a pagare i suoi debiti di uomo, annovera il Defoe del Robinson Crusoe e della Moll Flanders tra i padri del romanzo europeo.


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