Daniel Fahrenheit

Danzica, 24 maggio 1686 – Den Haag, 16 settembre 1736

Quando i suoi genitori muoiono avvelenati da funghi (1701) il giovane Daniel Gabriel Fahrenheit si dà ai commerci seguendo la tradizione della famiglia, di antica ascendenza anseatica; ma all’attività mercantile s’intreccia l’interesse per le scienze naturali, comune ai più vivaci circoli intellettuali d’Europa, che presto fa di lui un tenace sperimentatore e, soprattutto, un brillante costruttore di strumenti scientifici. Allora gli studiosi stringono sempre maggiori contatti – Fahrenheit conosce Wolff e Leibniz – e viaggiano a vantaggio delle scienze e delle tecniche: così, lasciata la natia Danzica, è a Copenaghen presso l’astronomo Ole Rømer che Fahrenheit mette a punto l'antecessore (1709) del termometro a mercurio, inventato nel 1714. Per allora Farneheit avrà messo radici nei Paesi Bassi, dove passa la maggior parte della sua vita: qui produce strumenti (termometri, barometri, altimetri), coglie nuove verità nella fisica e nella chimica (che il punto d’ebollizione dei liquidi, ad esempio, varia con la pressione atmosferica) e dà alla luce una scala termometrica tuttora in uso negli Stati Uniti. Membro della Royal Society (1724), come molti scienziati dell'epoca lascia memoria di sé pubblicando (in latino) sulle «Philosophical Transactions».

 

Commenta