Castruccio Castracani

Lucca, 29 marzo 1281 – Ivi, 3 settembre 1328

Cacciato dai guelfi, il ghibellino Castruccio lascia Lucca per l’Europa delle monarchie in ascesa, distinguendosi prima nelle giostre inglesi dei Plantageneti, poi sui campi di battaglia di Fiandra al servizio di Filippo il Bello. Tornato in Italia con la discesa di quell’alto Arrigo cantato nel Paradiso dantesco, Castracani imperversa in Toscana al seguito di Uguccione della Faggiuola, guida dei ghibellini toscani e signore di Pisa e Arezzo. La fama guadagnata vincendo a Montecatini contro i guelfi fiorentini (1315) lo rende inviso a Uguccione, che però una sommossa costringe alla fuga. Acclamato dalla folla, Castruccio ha campo libero per insignorirsi di Lucca e assumere il controllo di Lucchesia, Lunigiana e Val di Nievole. Negli anni successivi, forte delle investiture conferite dai Sacri Romani Imperatori, si spinge ad insidiare Firenze guelfa fino a Prato e Pistoia, innalzando e abbattendo castelli in una politica di dominio tanto distinta da spingere Machiavelli a scriverne una Vita sul modello degli uomini illustri dell’antichità.


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