Black Mirror, Westworld, Game of Thrones | La filosofia incontra le serie tv

100 pagine di approfondimento su tre delle serie più interessanti del panorama contemporaneo

Questo ebook è tratto dal ciclo di incontri "Fuori Serie - La filosofia incontra le serie tv" ideato dalla Società Filosofica Italiana - Sezione di Prato e dalla rivista L'Eco del Nulla e tenutosi alla Biblioteca Lazzerini di Prato nell'autunno del 2019, sulle serie Black Mirror, Westworld e Game of Thrones. Gli autori dell'ebook sono gli ospiti degli incontri: Selena Pastorino e Fausto Lammoglia, autori di Black Mirror. Narrazioni filosofiche (Mimesis, 2019), Piero Tomaselli, autore con Damiano Cantone di Suspense! Il cinema della possibilità (Orthotes, 2016), Francesco D'Isa, direttore editoriale de L'Indiscreto, Edoardo Rialti, traduttore italiano di George R.R. Martin e dell'ultimo testo dell'universo di Game of Thrones dal titolo Fuoco e Sangue (Mondadori, 2019), Stefano Petruccioli, autore di Gli X-Men e la filosofia (Mimesis, 2014). Gli incontri sono stati moderati dai redattori della rivista Davide Cherubini, Emanuele Giusti, Niccolò Sbolci e dal direttore Andrea Caciagli che hanno curato le rispettive sezioni di questa pubblicazione.Pronti a scoprire questo numero speciale? Cliccate qui sotto per scaricare gratuitamente il pdf. Buona lettura!
 

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Volete saperne di più? Leggete l'editoriale di Davide Cherubini!
● GUERRE SERIALI ●


Le serie tv sono probabilmente uno dei fenomeni di massa più interessanti al giorno d’oggi. Sono ovunque, si infilano in ogni anfratto della nostra giornata e non senza ragione si potrebbe dire che scandiscono i ritmi della nostra ruotine: c’è l’episodio da vedere dopo pranzo e quello da giocarsi strategicamente come pausa a fine giornata, per non parlare dell’imprescindibile puntatina serale. La filosofia, invece, fatica a tenere il passo con l’attualità e spesso - non senza un fondo di verità - viene vista come qualcosa di estremamente astratto: estranea e lontana dalla nostra vita quotidiana, anche quando sembra rivolgersi a noi è comunque facile che scateni qualche annoiato sbadiglio. Insomma, a prima vista si direbbe che oggigiorno non ci sia niente di così distante come le serie tv e la filosofia.
Eppure il web è pieno di siti dedicati appositamente alla spiegazione delle nostre serie preferite, ai loro finali spesso indecifrabili, quasi oracolari. Ho visto cene tra amici degenerare in atti di guerriglia urbana innescati da diatribe intorno ad alcuni episodi di Black Mirror, per non parlare di commoventi storie d’amore finire sul nascere perché no, spiegatemi come posso continuare a frequentare qualcuno che manco sa chi è Jon Snow. Per ritrovare temi così divisivi e bellicosi bisognerebbe forse tornare ai tempi delle guerre di religione. Oggi invece i conflitti di interpretazione riguardano piuttosto le distopie di Westworld, e la lotta si incarna nelle diverse fazioni – scettici maliziosi vs inflessibili umanisti – alle prese con la demarcazione del confine tra umano e robotico.
Non riusciamo a smettere di porci domande, a mettere da parte il tentativo di comprendere quel che abbiamo davanti. E questo – se siamo disposti ad intendere la filosofia come innanzitutto costante interrogazione che l’uomo pone a sé e a ciò che lo appassiona – pare essere qualcosa di decisamente filosofico. Certo, occorre liberarsi di alcuni preconcetti ed essere disposti ad intendere tale domandare in un senso al quale probabilmente non eravamo abituati.
Questa è, in fin dei conti, la sfida che abbiamo voluto accogliere quando abbiamo deciso di organizzare una serie di incontri su filosofia e serie tv, dove ‘incontri’ significa innanzitutto ricostruzione dei legami tra questi due mondi. D’altronde la riflessione filosofica da sempre affiora, quando animata da una genuina e originale pulsione, proprio laddove saremmo meno disposti ad ammetterlo. E il sodalizio che si crea può essere di giovamento per entrambe: la filosofia ringiovanisce, svecchiata dalle sue anchilosaggini, e le serie tv guadagnano un’inaspettata lente di approfondimento che permette di sviscerarne tutte le potenzialità che altrimenti rischierebbero di rimanere inespresse.
Quello che la serialità contemporanea ci offre è un vastissimo campionario di immagini, di temi, di spunti e di riflessioni che, lungi dal fermarsi al mero intrattenimento, ci accompagnano anche a visione conclusa;rimangono, cioè, interrogativi che in un modo o nell’altro sono riusciti a toccarci. Invece di lasciarli consegnati a se stessi e inerti possiamo scegliere di accoglierli con maggiore attenzione e lasciarci sorprendere da qualcosa di nuovo che non credevamo potesse appartenerci: una piccola ma tenace disposizione filosofica, una vorace e insaziabile fame di perché.  

Davide Cherubini


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