7 aprile. La Paz, Bolivia

Attraversando il Sud America, il viaggio di Arianna e Veronica nelle terre dei Neruda e dei Bolívar

7 aprile. Isla del Sol e La Paz, Bolivia – È la fine di marzo quando ci lasciamo alle spalle il Perù e la famiglia che ci ha ospitate, e con il cuore piccolo ma anche con una nuova energia inauguriamo il terzo mese di cammino. Destinazione Isla del sol, Bolivia. Anche questa volta ci aspettano molte ore di viaggio: impieghiamo due giorni tra bus, frontiere e traghetti per approdare sull'isola. Il sole è fortissimo e il lago Titicaca è immenso. Ci troviamo a 4000 metri e nonostante il calore del sole l'occhio si perde nelle montagne innevate che circondano il Lago, che sembra un mare piatto e calmo. Attraversiamo l'isola da parte a parte, camminando per una decina di ore tra spiaggie bianche, acqua cristallina, animali in libertà e piccole comunità. L'unico rumore sono i nostri passi e il fischiare del vento. Sull'isola non esistono strade e mezzi di trasporto, solo alture che cambiando colore e forma ci regalano paesaggi lunari e deserti di roccia rossa. Un sentiero ci conduce fino ai templi Inca in un paesaggio magico e antico, che si erge a picco sul mare. Siamo sole ed estasiate. Ci godiamo il vento e le nuvole che vista l'altura sono così vicine che ci sembra quasi di toccarle. L'unica cosa che ci sorprende non è tanto quel po' di speculazione che esiste da sempre nei luoghi turistici quanto la percezione che il viaggiatore sia accolto solo per l'apporto economico che dà all'isola. Ci rendiamo infatti conto, anche quando ci spostiamo verso La Paz, che qui in Bolivia esiste una forma di chiusura verso gli occidentali che visitano o vivono il paese. Questo atteggiamento deriva probabilmente sia da una forma di orgoglio patriottico che da reminiscenze antiche e paura di allontanarsi dalle tradizioni. Timori non condivisi da tutti. La città infatti è oggi divisa tra chi ostenta il progresso e chi in vive in maniera tradizionale.

La Paz sembra essere spaccata in due anche topograficamente: nord e sud sono due realtà incredibilmente distinte. Una parte di città cerca infatti di uniformarsi a quei paesi in forte sviluppo economico, in maniera anche eccessiva e non sana, indebitandosi per ostentare una ricchezza che purtroppo in realtà non esiste. L'altra parte invece rimane più umile e legata alle tradizioni. Le donne sono ancora vestite con i costumi tradizionali e seguono uno stile di vita più antico. A noi stupisce positivamente vedere come sullo stesso marciapiede si incontrino persone che condividono la stessa città ma che sembrano vivere in epoche diverse, ma anche se la convivenza tra queste realtà da un lato dona ricchezza culturale alla capitale, dall'altro ha portato gli stessi abitanti ad una forma di conflitto interno. Conflitto che potrebbe essere arginato anche tramite un processo di educazione all'integrazione, un'attività della quale si occupano alcune associazioni impegnate da molti anni nella cura dello sviluppo e tutela dell'infanzia. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Yanapi, che opera nel quartiere popolare El Alto, a nord della città. Qui i bambini nonostante i problemi e le difficoltà vengono accompagnati nel processo di crescita attraverso la condivisione di attività, compiti, educazione alla tolleranza ed insegnamenti di vita. E noi riflettiamo su quanto possa essere utile per la risoluzione di molti piccoli e grandi problemi allenarsi fin dall'infanzia all'esercizio del rispetto e della condivisione.

testo Veronica Pinna | fotografia Arianna Del Grosso

 

 

Dal 3 febbraio, Roma – Caracas, al 29 aprile, Buenos Aires – Roma, Arianna e Veronica viaggeranno Attraversando il Sud America per il loro documentario girato "zaino in spalla, con mezzi locali, senza nessuna troupe", come scrivono nella presentazione del loro progetto. Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina. Di città in città, di paese in paese ci racconteranno il loro viaggio con una fotografia alla settimana: uno scatto, un luogo, un volto per raccontare le terre dei Neruda e dei Bolívar

Ciò che ci interessa è rilevare forme espressive quali la poesia, la danza, la scultura, il teatro, il cinema e l'influenza dei luoghi, che hanno dato vita all’importante fermento creativo consentendo a queste terre di preservare la loro forte energia vitale.  Quanto il contatto con la natura e il rispetto della terra Madre nutre la sensibilità di una popolazione così creativa? Sarà l’acqua, il cibo, la terra, la natura, il loro passato, quello che si tramandano di padre in figlio, l’impronta di civiltà millenarie? Noi stiamo con l’intenzione di ricercare e registrare tutti quegli elementi che si imporranno al nostro sguardo come tracce e forme di sensibilità che sostengono quella terra. Ve lo vogliamo raccontare zaino in spalla e telecamera al collo semplicemente e per nulla semplicemente così paese dopo paese, attraversando il Sud America.

Aiutate Arianna e Veronica nel loro progetto! Versate il vostro contributo all'IBAN IT03B0760105138231230831235, intestato a Veronica Pinna, con la causale "Attraversando il Sud America"!


Parte della serie Attraversando il Sud America

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