22 marzo. Cuzco, Perù

Attraversando il Sud America, il viaggio di Arianna e Veronica nelle terre dei Neruda e dei Bolívar

22 marzo. Cuzco, Perù – Machu Picchu. Ore 4,45 del mattino. Piove e nonostante l'ora, davanti e dietro di noi ci sono un'altra cinquantina di ragazzi che al buio aspettano l'apertura del ponte per poter iniziare ad affrontare la lunga salita di purificazione e accedere alla "Ciudad Perdida". Siamo tanti, tutti giovani, tutti in silenzio, avanziamo lentamente, la scalinata è ripida e sembra infinita. Dopo un'ora e mezza immerse nella selva, Machu Picchu ci accoglie in una atmosfera surreale: una nebbia fittissima lascia intravedere solo alcune rovine. Ma è proprio quando decidiamo di sederci in un punto più solitario che davanti a noi si apre uno scenario incredibile. Le nubi dense iniziano a schiudersi come danzando e quando anche il sole decide di farsi strada rimaniamo senza fiato. Il movimento delle nuvole che abbracciano le montagne davanti a noi e la Città Perduta alle nostre spalle creano uno scenario magico.

Restiamo sedute, incantate e in silenzio per un'ora a godere di questo spettacolo della natura. Solamente quando intravediamo la prima orda di turisti decidiamo di andare via partendo alla volta della città più visitata del Perù: Cuzco, un'antica fortezza incastonata nelle montagne, che raccoglie una popolazione orgogliosa, combattiva, che sa vivere di turismo. Nonostante la speculazione che avanza, affidandoci alla gente del posto abbiamo la fortuna di scoprire alcuni luoghi rimasti intatti. Primo tra tutti è il mercato coperto di San Pedro che, cosa curiosa, nonostante si trovi nel centro storico della città resta incredibilmente poco frequentato dai turisti. Entriamo in un concentrato di cibo e colori, lo sguardo si perde nei banchi strabordanti di frutta, carne, pesce, dolci e alimenti di ogni genere. Ci fermiamo ad ogni passo attirate da profumi e delizie mai viste. Verso la fine del mercato ci aspetta un'ulteriore piacevole sorpresa: tutto si trasforma in una grande cucina dove le signore, nel viavai delle persone che fanno la spesa, preparano i loro piatti tipici.

In città della Sierra come Cuzco percepiamo più fortemente quanto il Perù conservi una delle culture più antiche e affascinanti del Sudamerica. Questo suo legame con una spiritualità tanto antica si percepisce in ogni dove e probabilmente è anche per questo motivo che attira persone da tutto il mondo. La Sierra è una terra energeticamente incredibile e chi la abita la rispetta, la protegge e in certo senso ne ha timore, tanto che nel nostro cammino veniamo a scoprire che alcune famiglie che ancora vivono la parte più inesplorata della selva tengono segrete alcune zone archeologiche. Ai tempi della conquista spagnola alla popolazione fu imposta la religione cristiana, ma nonostante la repressione il Perù nei secoli a venire è riuscito ugualmente a mantenere vivo un suo credo spesso camuffandolo sotto vesti cattoliche. Le storie e leggende sugli Inca sono molteplici e tutte affascinanti. Storie al confine tra magia e realtà che raccontano una delle civiltà più avanzate e incredibili mai esistite. Ancora oggi il rispetto della madre terra, alla base del credo Inca, anche se trasformato, rappresenta lo stile di vita di chi vive nella Sierra. Le persone che vivono qui mantengono infatti un rapporto puro e vivo sia con la natura che con gli animali, che noi invece sembriamo aver dimenticato.

testo Veronica Pinna | fotografia Arianna Del Grosso

 

 

Dal 3 febbraio, Roma – Caracas, al 29 aprile, Buenos Aires – Roma, Arianna e Veronica viaggeranno Attraversando il Sud America per il loro documentario girato "zaino in spalla, con mezzi locali, senza nessuna troupe", come scrivono nella presentazione del loro progetto. Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina. Di città in città, di paese in paese ci racconteranno il loro viaggio con una fotografia alla settimana: uno scatto, un luogo, un volto per raccontare le terre dei Neruda e dei Bolívar

Ciò che ci interessa è rilevare forme espressive quali la poesia, la danza, la scultura, il teatro, il cinema e l'influenza dei luoghi, che hanno dato vita all’importante fermento creativo consentendo a queste terre di preservare la loro forte energia vitale.  Quanto il contatto con la natura e il rispetto della terra Madre nutre la sensibilità di una popolazione così creativa? Sarà l’acqua, il cibo, la terra, la natura, il loro passato, quello che si tramandano di padre in figlio, l’impronta di civiltà millenarie? Noi stiamo con l’intenzione di ricercare e registrare tutti quegli elementi che si imporranno al nostro sguardo come tracce e forme di sensibilità che sostengono quella terra. Ve lo vogliamo raccontare zaino in spalla e telecamera al collo semplicemente e per nulla semplicemente così paese dopo paese, attraversando il Sud America.

Aiutate Arianna e Veronica nel loro progetto! Versate il vostro contributo all'IBAN IT03B0760105138231230831235, intestato a Veronica Pinna, con la causale "Attraversando il Sud America"!


Parte della serie Attraversando il Sud America

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