Il mito di Bogart a sessant'anni dalla morte

Una rassegna sul leggendario Humphrey Bogart da Casablanca a Il grande sonno

Il 14 gennaio 1957, a Los Angeles, scompariva a soli 58 il leggendario Humphrey Bogart. Oggi, a sessant'anni dalla sua morte, il Cineclub Mabuse apre la stagione – biglietto a soli 4 euro con l'abbonamento a L'Eco del Nulla – con una rassegna a lui dedicata i cinque titoli più importanti della sua filmografia: Casablanca, Sabrina, Il falcone maltese, Il diritto di uccidere Il grande sonno. Non è un caso che il titolo della rassegna sia Omaggio a Bogart, angelo custode di ogni cinefilo, come ci racconta uno dei curatori Filippo Bardazzi: «Il 2017 marca il sessantesimo anno dalla scomparsa della figura che più di ogni altra rappresenta la quintessenza del Cinema: Humphrey Bogart. Non potevamo perdere questa occasione per omaggiare Bogie e iniziare il nostro calendario con cinque film da lui interpretati nel corso di una densa e sfavillante carriera».

Da che cosa nasce l’idea di una rassegna sul cinema di Bogart?
Bogart è il Cinema. Fuori e dentro il grande schermo ci sono state molte icone, ma nessuna è stata (e forse mai sarà) in grado di raggiungere una tale identificazione con la settima arte così come è successo per Bogie. Non solo in sala: nelle nostre case, sulle copertine di libri e riviste, nell’immaginario collettivo, anche fuori dai confini americani. Bogart è l’angelo custode di tutti noi che al cinema e nel cinema ci rifugiamo e cerchiamo conforto o evasione. È uno per il tutto: come la Gioconda per l’arte o Elvis per la musica. Ci sentivamo in dovere di ricordarlo a 60 anni dalla sua morte, avvenuta nel gennaio del 1957, scegliendo alcuni dei suoi film più celebri in bianco e nero: il Bogart più puro.

Che cosa ha rappresentato la sua figura per il cinema americano (e non solo) e quali credi siano i film più importanti tra quelli che verranno proiettati?
Nonostante molti dei suoi personaggi appartengano a categorie eticamente discutibili (gangster, evasi, rapinatori) o si comportino in modo cinico e rude verso il mondo e verso le donne, Bogart è sempre stato in grado, forse anche per meriti che trascendono la sua interpretazione, di porsi come una figura moralmente giusta e con un proprio giustificato codice d’azione. Anche in situazioni difficili lo spettatore sa che Bogart sarà in grado di cavarsela. E questo ne ha fatto una guida e un punto di riferimento per molti registi (e non solo), da entrambe le sponde dell’Oceano. Basti pensare a Provaci ancora, Sam di Woody Allen o a Fino all’ultimo respiro di Godard. Tutti i film che abbiamo scelto sono in qualche modo importanti perché rappresentano alcune delle collaborazioni migliori fra Bogie e grandi registi, ai quali siamo particolarmente legati. Diciamo che Casablanca, la cui fama va anche oltre il valore intrinseco della pellicola, è comunque il punto zero per conoscere la sua carriera, da lì si può muovere verso le altre interpretazioni.
 

Bogart è stato una guida e un punto di riferimento per molti registi (e non solo). Basti pensare a Provaci ancora, Sam di Woody Allen o a Fino all’ultimo respiro di Godard. I film che abbiamo scelto rappresentano alcune delle collaborazioni migliori fra Bogie e grandi registi


Michael Curtiz, Billy Wilder, John Huston, Nicholas Ray, Howard Hawks. Dietro delle grandi interpretazioni ci sono sempre grandi registi, questi cinque nomi di punta degli anni Quaranta statunitensi ci dicono molto del cinema dell’epoca. Ce n’è uno di questi registi (e magari uno dei cinque film in programmazione) che preferisci in particolare?
La scelta è quasi impossibile. Di questi forse solo Curtiz non è al livello degli altri. Per quanto riguarda i film probabilmente sceglierei Il falcone maltese perché rappresenta un triplice inizio. Anzitutto per un genere, il noir, e insieme per la carriera di John Huston e per il vero successo di Bogart. La trama e il finale con quella battuta fanno poi il resto.

Pensando ad un attore, oggi, che ha avuto la stessa fortuna e capacità di lavorare con i più grandi registi del suo tempo, mi verrebbe in mente Leonardo DiCaprio (anche per il riconoscimento dell’Oscar in entrambi i casi conquistato tardi, dopo molti dei loro film più belli e per Bogart addirittura sul finire della carriera). Quali sono secondo te i cinque migliori registi con cui DiCaprio ha lavorato – anche non americani come non lo erano Curtiz e Wilder – che rappresentano l’apice del cinema statunitense contemporaneo?
Un paragone azzardato! Di Caprio e Bogart sono agli antipodi secondo me. Effettivamente entrambi hanno lavorato coi migliori autori della propria epoca. Certo Scorsese ne ha fatto un suo attore feticcio e credo abbia dato il meglio di sé in The Departed, ma non si può dire che sia un regista di primo pelo. Oltre a lui direi Tarantino, Iñarritu, Nolan (con esiti non sempre eccellenti) e soprattutto Sam Mendes, l’unico capace di sfruttarne le potenzialità a pieno assieme allo stesso Scorsese.

È particolare la scelta di approfondire non tanto il lavoro di un autore o di un regista, ma di un attore, ancor di più di una figura archetipica del cinema classico americano – borsalino, impermeabile e sigaretta tra le dita. Secondo te cos'è di Humphrey Bogart che gli ha permesso di trascendere il ruolo di semplice interprete?
Sicuramente molto ha anche influito la sua vita privata e come questa si è innestata nell’attività cinematografica, non ultima la sua storia con Lauren Bacall. Si potrebbe per esempio scrivere un libro con le citazioni di Bogart dentro e fuori il grande schermo. Anzi, forse lo hanno già fatto. Il suo cinismo al cinema era il contraltare di un carattere timido e delicato fuori dal set. Memorabili le parole che John Huston, amico di Bogie, pronunciò al suo funerale nel 1957: «Noi non abbiamo nessun motivo per provare dispiacere per lui che è morto, ma solo per noi stessi poiché l’abbiamo perso. Bogie era insostituibile. Non ci sarà mai più nessuno come lui».

 

 

La stagione del Mabuse si terrà al Cinema Terminale di Prato e sarà presentata dalla rivista L'Eco del Nulla
Biglietto a soli 4 euro con l'abbonamento a L'Eco del Nulla
 

Omaggio a Humphrey Bogart
14/02 Casablanca di Michael Curtiz
21/02 Sabrina di Billy Wilder
28/02 Il falcone maltese di John Huston
07/03 Il diritto di uccidere di Nicholas Ray
21/03 Il grande sonno di Howard Hawks


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