Il cacciatore torna in sala per una sera

Il capolavoro di Michael Cimino sul Vietnam in sala stasera con Mabuse e L'Eco del Nulla

Era il 9 aprile del 1979 quando Francis Ford Coppola, sul palco del Dorothy Chandler Pavillion del Los Angeles Music Center, annunciava il vincitore del premio Oscar alla regia con queste parole: «My colleague and paisan Michael Cimino for The Deer Hunter». Il cacciatore (titolo originale The Deer Hunter, appunto), capolavoro sulla guerra del Vietnam uscito nelle sale l’anno precedente, portò a casa 5 statuette quella sera, tra cui quella per il miglior film e il miglior attore non protagonista, andato a Christopher Walken. È il trionfo per il regista italoamericano che al suo secondo film, dopo Una calibro 20 per lo specialista, porta a casa il premio più grande. «I love you madly», dice alla platea hollywoodiana che in gran parte gli volterà le spalle dopo il flop colossale de I cancelli del cielo l’anno successivo. Il cacciatore rimane il picco più alto della carriera di Cimino, il sunto drammatico di dieci anni di narrazione bellica lontano dal racconto che sarà di Kubrick con Full Metal Jacket e dello stesso Coppola con Apocalypse Now e dalle messinscene moraleggianti di Oliver Stone (Platoon, Nato il quattro luglio), e il suo punto di forza è lo sguardo spoglio, una regia pulita e silenziosa come il volto di De Niro, protagonista straordinario della pellicola.

Il cacciatore rimane il picco più alto della carriera di Cimino e il suo punto di forza è lo sguardo spoglio, una regia pulita e silenziosa come il volto di De Niro, protagonista straordinario della pellicola

Il film racconta la storia di un gruppo di amici, tra il lavoro in un'acciaieria di Clairton e la caccia al cervo, che viene sconvolta dalla chiamata alle armi per tre di loro. Mike (R. De Niro), Nick (C. Walken) e Steven (J. Savage) devono partire per il Vietnam all'indomani delle nozze di Steven con Linda (M. Streep). Le esperienze di guerra, che segneranno per sempre le loro vite e quelle della loro piccola comunità, rimarranno nell’immaginario cinematografico: il matrimonio d’apertura, la parentesi drammatica in Vietnam, il ritorno a casa, la roulette russa. L’immagine di De Niro, pistola alla testa e fascia rossa attorno alla fronte, resta il simbolo della sconfitta americana, non tanto per la disfatta bellica, quanto per la morte di quasi 60mila soldati e soprattutto per i 300mila feriti, reduci non soltanto fisici ma anche psicologici, come Il cacciatore dimostra con spietata lucidità.
Stasera alle 21.30, al Cinema Terminale di Prato, con la proiezione de Il cacciatore si chiude la stagione 2016 del Mabuse Cineclub, con cui la nostra rivista ha avuto il piacere di condividere parte del percorso. Anche questa sera L’Eco del Nulla aprirà la serata, presentando il capolavoro di Michael Cimino a un pubblico che avrà l’occasione, imperdibile, di rivederlo al cinema.

 

Magnifici fallimenti
25/10 Freaks di Tod Browning
8/11 La morte corre sul fiume di Charles Laughton
 

Omaggio a Michael Cimino
15/11 I cancelli del cielo di Michael Cimino
22/11 L’anno del dragone di Michael Cimino
29/11 Il cacciatore di Michael Cimino


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