Carl von Clausewitz

Burg bei Magdeburg, 1º giugno 1780 – Breslavia, 16 novembre 1831

Contro la Francia rivoluzionaria già nelle campagne del 1793-5, il prussiano Carl von Clausewitz accede nel 1801 al tradizionale Istituto per Giovani Ufficiali di Berlino, ma la disfatta della Prussia a Jena-Auerstadt, nel 1806, lo mette di fronte alla necessità di riformare il pensiero e la pratica della guerra, che in quanto refrattaria a qualsiasi dominio della ragione non gli pare più ordinabile secondo regole prestabilite, ma da rifondare sulla libera opera di un’intelligenza umana capace di concertare forze morali, condizioni oggettive e elementi del caso. Di quei francesi dalle cui vittorie aveva compreso l'opportunità di massificare gli eserciti per dispiegare la vincente strategia della guerra totale, von Clausewitz seguirà da protagonista la graduale debacle tra Lipsia e Waterloo per poi, dopo Vienna, rifarsi all'insegnamento in Accademia. Maturazione intellettuale e morte improvvisa faranno della sua fondamentale Sulla Guerra un'opera eterogenea e perciò capace di suggerire, a seconda dei tempi e dei lettori, la preminenza ora della guerra totale come completa distruzione del nemico, ora della guerra limitata come «continuazione della politica con altri mezzi». 

 

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